domenica, ottobre 22, 2006

Domenica

Oggi prendo una pausa dalla cronaca e imposto un argomento che mi sta estremamente, e sempre piu', a cuore: la laicita´.
Per chi non lo sapesse da pochi mesi ho ufficialemente comunicato cio' che da quindici anni era il mio stato personale (ma non ufficiale): quello di non credente e non appartenente alla Chiesa cattolica apostolica di Roma.
L'atto ufficiale e' definibile "sbattezzo", ma il piu' delle volte il termine viene percepito in maniera ambigua, tanto siamo immersi in una cultura cattolica nonche' superstiziosa.
La sostanza del gesto, che indica coerenza e rispetto verso se stessi, verso la comunita`di credenti e verso il proprio Stato (laico!), e' quella di abbandonare l'identita`di cattolico che non ci appartiene, sottraendoci anche a le sue conseguenze giuridiche tra cui, cito, il catechismo della Chiesa cattolica ricorda (n. 1267 e 1269) che il battesimo «incorpora alla Chiesa» e «il battezzato non appartiene più a se stesso […] perciò è chiamato […] a essere “obbediente” e “sottomesso” ai capi della Chiesa». Qualora non lo siano, le autorità ecclesiastiche sono giuridicamente autorizzate a “richiamare” pubblicamente il battezzato.
Altre sono le motivazioni sostanziali per un cittadino italiano, e non di pura ideologia anticlericale, per comuicare il proprio status di non credente. Vi rinvio all'ottimo riassunto qui(cliccami)presentato.
Sempre piu`la Chiesa ed il suo massimo rappresentate attaccano la modernita`, la laicita`, il razionalismo, riproponendo un'impostazione che porto' al rogo di uomini dotti e colti e costrinse personaggi come Galileo Galilei a bisbigliare di nascosto il proprio pensiero perche`diverso dalla "Verita`" della Chiesa, benche' la verita`incontestabile fosse la sua.
...continua.

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