domenica, novembre 20, 2005

Andate e ritorni

Le partenze e i ritorni sono precedute e seguite spesso da forti e contrastanti sentimenti, ma anche da splendide sorprese.
Sono ritornato a casa dopo aver passato una settimana nella mia terra d'origine nordestina, in cui ho ricevuto e fatto auguri di buon compleanno, raccimolato qulache dono per pagare l'affitto e completato gli scatti per una futura esposizione. Questo mio rientro è stato caratterizzato in particolare dal favoloso regalo di compleanno che uno splendido angelo mi ha fatto. In un colpo solo ho avuto tutti e tre i volumi di Ansel Adams sulla fotografia: “La fotocamera”, “Il negativo” e “La stampa”; è quanto un fotografo necessita per la sua formazione tecnica, e non solo. E' più facile comprendere la mia felicità, ammesso che sia possibile, se si è fotografi, ma per facilitare tutti nella comprensione faccio un sub post di presentazione dell'autore.

Fuga dall'Egitto

Ansel Adams (1902 – 1984)
“Mai le creazioni dell'uomo e della natura appaiono più grandiose che in una fotografia di Ansel Adams” (Susan Sontag, “Sulla fotografia”).
I contributi di Ansel (Easton) Adams alla fotografia spaziano dalla sua resa dei maestosi paesaggi americani, alla invenzione del procedimento del zone system, alla fondazione del Group F:64, alla fondazione del Dipartimento Fotografico del MOMA di New York e ... eccetera eccetera.
Si dice “una vita dedicata alla fotografia”, in realtà fino al 1927 fu solo amatore, appassionato, dell'arte fotografica mentre studiava e faceva concerti come pianista. Dall'inizio come professionista, però, i suoi contatti e le sue conoscenze erano costituite dalle figure più importanti della fotografia mondiale: Strand, Weston, Stieglitz.
La sua fotografia era tesa, sin dall'inizio, ad una resa della natura secondo un concetto “naturalistico”, epico, del paesaggio “cui Adams tende a conservare l'atmosfera originale, senza speculazioni grafiche e strutturali che non siano funzionali al messaggio sentimentale dell'immagine progettata, prevedendo e controllando con virtuosismo tecnico eccezionale, i risultati chiaroscurali, fino nei minuti particolari” (cito da Italo Zannier, “L'occhio della fotografia”).
La ricerca della definizione massima, estrema, nell'immagine fotografica, dell'ipernitidezza, della profondità di campo, e quindi del “tutto a fuoco”, lo accumunava ad altri fotografi con cui fondò il gruppo F:64. Apparecchi di grande formato, dal negativo 10x12 centimetri fino al 20x24, e la chiusura estrema del diaframma dell'obiettivo, f:64 appunto, erano le caratteristiche della loro fotografia. A ciò Adams aggiunse un procedimento di sua invenzione, il sistema zonale, che permette un rigoroso controllo del chiaroscuro, in ogni parte del soggetto. Nel tempo, il suo metodico approccio ai materiali e alle tecniche fotografiche gli permisero di scrivere una serie di manuali di fotografia che ora equivalgono alla Bibbia per i fotografi.

Come Mosè ricevette le tavole dei comandamenti dal suo dio, così io ho ricevuto i tre volumi di Adams dalla mia divinità.

3 commenti:

Michele ha detto...

Prima che chicchessia lasci qualchesia commento, sottolineo che questo blog è incentrato sul mio amore e passione per la fotografia e le immagini, anche se molto spesso compaiono post di altro tipo...

marina ha detto...

La tua divinità accetta offerte votive in dolci di qualsiasi gusto e dimensione (esclusi quelli contenenti cannella). Puoi lasciarglieli in un piattino sul comodino insieme al caffè tutte le mattine dalla nove e trenta in poi.

Andrea ha detto...

Il sistema zonale è sempre stata una delle mie più grandi invenzioni...Quel ladro di Anselmo Adami verrà al più presto querelato.
E comunque quell'angelo che ti ha regalato l'enciclopedia è realmente un angelo...Non farla mai volar lontano da te...
Quando vuoi puoi fotografare il mio fisico di ruolo