mercoledì, settembre 21, 2005

Intelligenza dell'irriverenza

Non mi posso assolutamente esimere dal commentare ciò che è successo a Oliviero toscani, sicuramente un ottimo fotografo e tra i più bravi fotografi pubblicitari nel mondo.
In breve è successo che la foto per la campagna pubblicitaria della "Ra-re" sia stata censurata dallo IAP (istituto dell'autodisciplina pubblicitaria) su invito del Moige (movimento dei genitori) in quanto: violenta, volgare e indecente. (sic! maggiori delucidazioni su:www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/20-Settembre-2005/art37.html)
Voglio semplicemente esprimere un'opinione, construendola in base a poche e semplici constatazioni ed elementi(per vedere la foto: www.gay.tv/ita/magazine/news)
Oliviero su Vanity Fair spiega che il palpeggiamento del pisello non è una cosa da gay. “E’ una cosa piacevole e divertente che voi donne non potrete mai arrivare a comprendere”. “E’ una cosa divertente è irriverente toccare l’arnese di un altro uomo. E chi ha studiato dai preti, come me, sa bene di cosa sta parlando”. Ma aggiunge anche che dai preti ha dovuto “faticare per salvaguardare la sua verginità. Ricordate la Mala Educacion?”. "Comunque lo spizzicamento al pene altrui è una cosa divertente che fanno anche gli etero per scherzo, quindi non è una campagna prettamente gay”.
Penso sia chiaro che chi ha voluto censurarlo l'abbia fatto dopo aver letto nell'immagine "due gay che si toccano", e credo che il commento di Toscani sia volto a chiarire cosa c'è veramente nella foto.
Ciò che Toscani fa bene, e in questa occasione ha fatto ancora meglio, è "stuzzicare" e infilare un sottile ago all'interno dei più intimi e remoti sentimenti e istinti delle persone, della "gente". Con irriverenza, perchè non si cura delle barriere che ognuno di noi si costruisce attorno a sè, propone un'immagine con attrito minimo ma con capacità di penetrazione enorme.
Attrito minimo perchè, in verità, non c'è nulla nelle sue immagini che non appartenga al nostro mondo, che non sia "a posto", colori compresi. E questa percezione, sensazione di tranquillità data anche dalla pulizia delle foto, ci apre, abbassando le nostre difese.
A quel punto subentra il ruolo della composizione (con il suo potere di penetrazione): questa "rompe" la normalità del paesaggio visivo a cui siamo abituati, accostando elementi che non ci aspetteremmo di vedere affiancati, oppure congelando attimi che non percepiamo mai come singoli fotogrammi ma come un flusso su cui la nostra attenzione non si sofferma.
Questo è Toscani, secondo il mio punto di vista, e questo è per me il suo "bello", oltre alla pulizia dei suoi scatti.
Cosa dire, adesso, di tutta la diatriba sorta? Che in questo momento storico la presenza di due uomini che si toccano fa scatenare tempeste che, forse, normalmente non sarebbero state così violente. Fa venire fuori la paura di doversi alla fine arrendere ad accettare come "normale" anche l'omossessualità, ormai giunta perfino dentro il mondo rassicurante della pubblicità (Toscani a parte in Italia siamo purtroppo ancorati all'immagine Mulino Bianco/Famiglia-tradizionale-felice, lenzuola pulite e donne sottomesse).
Io non penso di essere immune alla forza di questa tattica, nè alla bellezza attraverso cui è costruita, ma ho la presunzione di saperle individuare e neutralizzare nell'osservare un'immagine, e per questo credo di poter esprimere un giudizio al di là dell'ipocrita condanna dei benpensanti.
La foto di Oliviero, mi piace questa finta confidenza che ho con un grande fotografo, non mi piace particolarmente. E' oggettivamente molto bella, come notava un suo detrattore "quegli uomini sono ritratti in modo naturale e i loro atteggiamenti sono spontanei" (http://www.metronews.it/det.php?id=11821&fid=art_id ), la palpata segue la regola dei terzi, molto belle le linee che gli arti costruiscono dando vie di fuga e, contemporaneamente, risaltando abbastanza i vestiti.
Ma nel complesso non mi da molto, è studiata più per provocare che per essere uno scatto d'autore, in quanto il tocco dell'autore è proprio la provocazione; ma spogliata della provocazione, pensiamola in Spagna, non mi piace come foto, al contrario della maggior parte dei suoi scatti.

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