mercoledì, agosto 26, 2009

Vicinanza al divino

Al questionario crocetto tutta la colonna a sinistra sotto la parola NO.

Non ho sofferto malattie cardiovascolari - non sono incinto - non sono allergico - non sono stato operato - nè sono in trattamento per il cancro (!?) - non penso di dover aggiungere nulla al questionario...

...se non all'unica domanda dove ho crocettato il SI: ha paura del dentista?

In verità in verità, le direi, la risposta abbisogna chiarimento:

io credo al dentista, nel senso che ho preso coscienza del fatto che esiste ed agisce (è anche utile) e mi sono interrogato sul senso della sua esistenza e delle sue azioni.

Il mio è un timore reverenziale, da una parte, ed un odio di sopravvivenza dall'altra.

Entrambi i sentimenti si concentrano sul fatto che questa figura esiste per agire nella bocca della gente.

L'odio di sopravvivenza non è difficile da spiegare: cammini per strada ed uno sconosciuto t'infila un dito in bocca... Ci sono buone possibilità che d'istinto l'estraneo venga ammazzato dal possessore della bocca, o per lo meno la difesa sarebbe strenua.

Ma se accetto di andare dal dentista lo metto in conto, e gia' questo carica la visita di un bel po' di nervosismo.

Il timore reverenziale sta nel fatto che il suo lavoro consiste nel modificare i miei denti, agire sulle parti interne piu' scoperte che abbiamo, certo solo dopo aver fatto "aaaaaaahhhh".

Come se per operarti di appendicite ti dicessero "apra la pancia": macchè, sei scemo!

Alla fine di questo miscuglio di cose che non dovrebbero succedere ma che va bene se lo scopo è la cura di un mal di denti, l'agire del dentista è meno doloroso del previsto.

Ed il fatto che prevedi dolore ma che non lo soffri, purtroppo non aiuta a tornare alla visita successiva sbarrando il NO alla voce: ha paura del dentista.

Finchè non metteranno una voce che dice:
prova un certo timore reverenziale verso il sacerdote della bocca?
SI

Nessun commento: