Ad ogni epoca il proprio abbigliamento, le proprie tecniche, i propri mestieri, i propri sfruttati.
Non scrivo per far paragoni, sarebbe avvilente per tutti.
Ho conosciuto chi per decenni ha lavorato in Belgio, si, quel Belgio sotterraneo che pochi conoscono e meno possono raccontare.
Pero' c'era questo signore, bellissimo perchè sorrideva e aumentava le proprie rughe, benchè non sembrava potesse aggiungerne; e potava rami d'ulivi, rami meno magri di lui e ulivi più giovani; e parlava di come gli piacesse ballare, con un accento perugino di campagna, che tanta simpatia produce quanta povertà ha sofferto.
Parlava e la distanza sembrava minima, bechè fosse di sette decenni, otto per lui ed uno a me.
Di certo molta miniera nei suoi polmoni, ma ricordava ridendo; provava ancora... "pena" credo di poter tradurre, per gli altri.
Che sotto stavano molto piu' tempo, questi altri, rispetto a costui che aveva la "fortuna" d'essere bravo con gli esplosivi.
Ora penso d'essere anch'io un po' fortunato, perchè, spero sappiate, ci sono sempre altri che vanno quotidianamente sotto... o sopra.
mercoledì, luglio 30, 2008
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